giovedì 18 settembre 2008

Minerale, naturale o......privata?

Il nostro mondo si chiama Terra, tuttavia visto dallo spazio risulta azzurro perche' costituito per due terzi di acqua.
L’acqua è la base della vita sulla terra ed e' sempre stata fondamentale per il benessere materiale e culturale delle società di tutto il mondo. Ma oggi questo bene comune a tutta l’umanità (come l’aria, come il sole) questa risorsa preziosa è in pericolo.
Ciò grazie alla devastazione ecologica della terra, all’inquinamento, alla deforestazione e conseguente desertificazione, allo sfruttamento dell’uomo, agli sprechi e ultimamente alle privatizzazioni.
Il numero di persone che vivono in paesi privi di una quantità adeguata di acqua salirà, secondo alcune previsioni, tra il 1990 e il 2025, da 131 milioni a 817 milioni. Una societa' e' da considerare in crisi idrica quando la quantità disponibile pro capite annua è inferiore a mille metri cubi. Sotto questa soglia lo sviluppo e la salute di un paese sono fortemente ostacolati. Mentre al di sotto di 500 metri cubi pro capite la sopravvivenza della popolazione è gravemente compromessa.
Nella nostra societa', basata sul denaro e sul capitalismo, piu' un bene e' raro e prezioso piu' il suo prezzo aumenta cosi', grazie alla sopravvenuta scarsità, l’acqua da bene comune è diventata un business.
L’acqua è l’oro blu del futuro, l’acqua è quotata in borsa.
Vandana Shiva, fisica ed economista indiana nel suo ultimo libro (Le guerre dell’acqua. Ed. Feltrinelli) ci spiega come i conflitti per l’acqua sono destinati a dilagare, soprattutto a causa delle crescenti privatizzazioni e dei conseguenti giochi di potere per quello che è invece un bene universale.
Partiamo da alcuni fatti incontrovertibili sull'acqua.
L'acqua è l'elisir della vita per eccellenza e contribuisce, se assunta in quantità sufficiente, in maniera determinante al nostro benessere (il nostro corpo è composto al 70% di acqua).
Nel metabolismo l'acqua è responsabile delle reazioni biochimiche ed e' necessaria specialmente per le funzioni disintossicanti dei reni.
Tramite il respirare, il sudare e le escrezioni il corpo perde ogni giorno da 2 a 3 litri d'acqua. Questa quantità dev'essere rimpiazzata, in parte dal contenuto d'acqua del cibo (circa 1,2 l), dal consumo di sostanze nutritive delle riserve del corpo (circa 0,3 l) e per il resto dall'assunzione di liquidi.
Per un adulto si calcola un bisogno d'acqua di 2,9 l d'acqua al giorno.
Nel casi di attività sportiva, lavoro, sudorazione forte, cibi piccanti e molto salati, malattie, temperatura aumentata e diarrea il bisogno d'acqua è più alto.
Ma che cos'è acqua minerale?
Secondo la legge l'acqua minerale deve provenire da riserve d'acqua sotterranee, naturali e protette da contaminazioni ed essere batteriologicamente pura. Sono permesse l'aggiunta di anidride carbonica e l'eliminazione di ferro e zolfo. Il riconoscimento ufficiale come acqua minerale da parte del ministero della salute dovrebbe avvenire dopo accurate analisi (geologiche, chimiche, fisiche e microbiologiche), si esaminano anche le proprietà curative farmacologiche e medicinali. Sono prescritti assidui controlli della qualità dell'acqua e dei processi di lavorazione e imbottigliamento da parte degli esercenti e delle unità sanitarie.

Secondo gli esperti le differenze nella composizione tra acqua minerale ed acqua normale nelle maggior parte dei casi per persone sane non è rilevante; possono avere un peso quando ci sono problemi di salute ed in tal caso occorre rivolgersi al medico.
Ma allora per quale motivo beviamo tanta acqua minerale? Per lo stesso motivo per cui facciamo tante altre cose senza senso: il business e la sua arma migliore; la pubblicita'.
D'altronde fino a qualche decennio fa tutti bevevamo tranquillamente l'acqua del rubinetto apprezzandone la comodita' e il basso costo come avevano sempre sognato i nostri antenati e come tuttora molte popolazioni africane ancora non osano neppure sognare.
Ma la pubblicità incalza e ci condiziona, addormenta le nostre migliori capacita' di discernimento, presentandoci l’acqua minerale sempre meno come una bevanda che serve ad accompagnare il cibo e sempre più come una fonte di salute e addirittura di bellezza.
Non essendoci invece pressoché alcuna informazione sulla qualità dell’acqua che esce dal rubinetto di casa, si è naturalmente portati a pensare che questa non abbia nessuna delle proprietà vantate dalle acque in bottiglia e la si guarda con sospetto.
Purtroppo temo che molto presto qualcuno verra' a raccontarci che l'acqua del rubinetto e' pericolosa e magari soggetta ad attacchi terroristici pur di aiutare le multinazionali dell'acqua nel loro business.
In ogni caso il concetto resta sempre lo stesso: la qualità dell’acqua potabile italiana è buona, non ci sono motivi fondati per ritenere l'acqua minerale più salutare. Ciò non significa che l'acqua in bottiglia non sia di buona qualità. Sopravvalutare la minerale però è poco ragionevole, tanto quanto diffidare dell'acqua dell'acquedotto, rigidamente e regolarmente controllata sotto il profilo igienico.
Nessuna virtù particolare dunque e nessun rischio in gioco: bere dalla bottiglia o dal rubinetto fa una notevole differenza solo per il portafoglio.
Tra l’altro, a ben guardare, i soldi spesi per la minerale servono non tanto a pagare la materia prima, ma tutte le altre voci che gravitano attorno al business dell'acqua: pubblicità, trasporto, imballaggio.
Gli italiani sono infatti i primi consumatori di acqua minerale non solo in Europa ma in tutto il mondo . Il consumo medio pro capite, che nel 1988 era di 80 litri, nel 2003 si è più che raddoppiato passando a 182 litri, con un incremento pari al 115%. Da notare che nel resto dell’Europa occidentale si è passati da 50,2 litri, sempre nel 1988, ai 103 litri del 2002 con un incremento del 106%. (fonte Beverfood).
Secondo recenti dati Istat, l’87,2% della popolazione sopra i 14 anni sorseggia acqua minerale. E Mineracqua sostiene che l’80% degli italiani considera l’acqua minerale come l’elemento più sano e naturale, in quanto più pura dell’acqua di rubinetto; ovviamente in modo del tutto disinteressato!
Ma, come specificato nel “Rapporto sullo stato dell’acqua in Italia (fonte: Il pozzo di Antonio, Uni.di Firenze) a cura di Riccardo Petrella, Presidente del Comitato Italiano del Contratto d’acqua, si tratterebbe di una credenza ingiustificata indotta dalla pubblicità. L’acqua minerale non sarebbe infatti né per definizione né in pratica necessariamente più pura e più sana dell’acqua potabile comune.
A tal riguardo occorre puntualizzare i seguenti aspetti.
Essendo l’acqua minerale considerata dal legislatore come acqua terapeutica, fino a poco tempo fa era consentito a quest’acqua di contenere cinque volte la quantità di arsenico e quaranta volte quella di manganese ammesse nell’acqua di rubinetto.
Sostanze che Fao e Oms hanno denunciato sempre come pericolose per la salute per chi beve sistematicamente la stessa acqua minerale senza controllo medico. Un’acqua troppo ricca di arsenico e manganese può forse essere venduta in farmacia ma non certo nei supermercati in sostituzione della tanto bistrattata acqua di rubinetto.
Nel 2003 una serie di inchieste di cui era titolare il procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello accertavano, come è accaduto alla Guizza, contenuti di idrocarburi al benzene in quantità 10 volte superiore alla media. Alcune fonti, come è successo alla Fiuggi, vennero chiuse dopo la scoperta di sostanze nocive nelle bottiglie destinate al commercio. In questo clima di scandali l'allora ministro Sirchia, per salvare o non disturbare il mercato, varò in piene festività natalizie (29 dicembre 2003) un decreto che innalzava la soglia di tolleranza per molti degli inquinanti trovati nelle minerali (tra i quali tensioattivi, oli minerali, antiparassitari, idrocarburi) facendo rientrare molte industrie dell’acqua imbottigliata , come per magia, nella legalità.
Il decreto consentiva inoltre, per far rientrare nei limiti di legge le minerali con eccesso di arsenico o manganese, di abbassarne le quantità tramite un trattamento di ozonizzazione, ossia tramite l’uso di ozono.
Un procedimento che potrebbe dar luogo a sostanze indesiderate, più pericolose di quelle che si intende limitare (i bromati, una di queste sostanze, sono fortemente cancerogeni).
Evidenziate queste problematiche legate al business dell'acqua minerale occorre evidenziare inoltre il problema del prelievo idrico che rischia di creare danni ambientali incalcolabili per tutta la comunità.
Ovviamene poco pubblicizzata dai media nazionali e' la questione del Rio Fergia che scorre tra comuni di Gualdo Tadino e Nocera Umbra dove la Idrea spa, una società legata a Rocchetta, sta prelevando dalle falde acquifere della sorgente l'acqua da imbottigliare.
E' in corso una disputa legale tra i comuni, in particolare i comitati dei cittadini, e l'azienda per far si che questo prelievo venga interrotto, dato che ha gia' creato una notevole diminuzione del livello delle acque del rio con grave danno per l'ambiente oltre che per gli acquedotti da cui traggono l'acqua i due paesi.
Tra l'altro tutto cio' in barba ad una norma che prevede che non si possa consentire il prelievo di acqua minerale dove ci sono sorgenti. Siamo alle solite.
Apriamo gli occhi su questo problema, come per tante cose non ci e' richiesto un particolare sacrificio ma solo di tornare alla vecchia sana abitudine di bere acqua del rubinetto, risparmiando soldi, la fatica di trasportare chili di bottiglie e facendoci parte attiva nella salvaguardia dell'ambiente.
Personalmente io ho ricominciato a bere acqua del rubinetto da due anni e dato che mi piace l'acqua leggermente frizzante ho riscoperto la vecchia “idrolitina” che pensavo scomparsa dagli scaffali dei negozi, invece....
Il vescovo di Caserta, mons. Raffaele Nogaro ha scritto recentemente: “L’acqua è sacra, non solo perché è prezioso dono del Creatore ma perché è sacra ogni persona, ogni uomo, ogni donna della terra fatta a immagine di Dio che dall’acqua trae esistenza, energia e vita.”
Vorrei terminare con quanto inoltre affermato quest'estate anche da Papa Benedetto XVI, il 16 luglio :”Riguardo al diritto all’acqua, si deve sottolineare anche che si tratta di un diritto che ha un proprio fondamento nella dignità umana .Da questa prospettiva bisogna esaminare attentamente gli atteggiamenti di coloro che considerano e trattano l’acqua unicamente come bene economico.”
Sull'acqua ci giochiamo il futuro.

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